Francesco Caremani

All’ombra dei giganti

Libri di Sport
prefazione di Fabrizio Calzia
pagine 125
lingua italiano
fuori catalogo

Come tutti i fenomeni che riguardano la nostra, ma anche tutte le altre società, il calcio propone numerose sfaccettature, angolature, punti di vista. Prospettive che implicano la presenza di un soggetto, di un individuo, auspicabilmente – e il più possibile – dotato di una propria personalità che si traduca in originalità. Riducendo il tutto a estrema sintesi, e limitandosi qui al mondo del pallone, si può distinguere fra il calcio come consumo, come merce, e il calcio come cultura, cioè fenomeno da osservare con quel minimo di distacco necessario per capire, carpire i segreti, leggere nelle righe e fra le righe di un racconto che, da più di un secolo, si rinnova domenicalmente, i suoi aspetti più autentici e personali.
A questa seconda categoria di osservatori appartiene Francesco Caremani, giornalista attento e naturalmente pronto all’approfondimento, a quell’andare oltre le cose (del calcio, ma anche della vita) che è proprio delle personalità più sensibili e meno superficiali. Grazie a lui nascono opere come queste, libri che vanno oltre la patina della notizia come nudo e crudo fatto di cronaca, come evento consumato ma non necessariamente ragionato, assimilato, riflesso.
Opere che non si soffermano sul “Grande Evento” strillato. Oggi più che mai, esaltato, strombazzato anche attraverso spot pubblicitari che ne scandiscono l’avvicinarsi attraverso una sorta di count down, irritante per tutti coloro che amano la sostanza, e non l’apparenza delle cose, per tutti coloro che apprezzano il beau geste dell’atleta in quanto tale e NON perché così definito dal cronista-strillone di turno.
Opere necessarie. Per conservare la memoria, la cultura di un campione, di una squadra, di una partita, attraverso un racconto piano e garbato, senza la necessità di dovere per forza gonfiare i fatti attraverso la ridondanza degli aggettivi.
All’ombra dei giganti ripropone, ma solo all’apparenza, la sfida di Davide contro Golia, attraverso un lavoro che ricorda quello dell’archeologo in quanto scava in profondità e riporta in superficie l’essenza dello sport: la sua umanità.
Un libro da leggere e da ri-leggere, un’opera destinata a nostro avviso, molto più di tante iniziative e decreti, a salvare davvero il calcio. Inteso come quell’espressione di cultura e di vita che tutti conosciamo e amiamo.
Fabrizio Calzia