Francesco Caremani

FRANCESCO Caremani

Giornalista e comunicatore, collaboro, tra gli altri, con Amaranto Channel, Corriere Fiorentino, il Domani, la Gazzetta di Parma, Il Foglio, Inedita, Today.it, Tuttosport e Up Magazine. Ho scritto vari testi per Bradipolibri Editore, l’ultimo: Chiedi alla polvere. Quando il calcio non è solo un gioco. Direttore responsabile di thesportlight.net, progetto di slow journalism sportivo fondato nel 2021, mi occupo prevalentemente degli aspetti culturali, economici, inclusivi, politici e sociali dello sport, in particolare del calcio.

dicono di me

«La ringrazio ancora per la disponibilità, come le ho detto purtroppo non tutti i suoi colleghi hanno la stessa voglia di aiutare i ragazzi che vogliono intraprendere questo percorso, quindi la chiacchierata con lei è stata come un faro in mezzo al buio, anche e soprattutto per gli ottimi consigli che mi ha suggerito!».

«E a Francesco solo il riconoscimento di essere non soltanto un ottimo giornalista, un ottimo narratore, ma anche una persona dal cuore d’oro e dall’intelligenza raffinata, capace di trattare sempre, dalle notizie “facili” (che non esistono) a quelle più complesse, ogni tema accompagnandolo da toni giusti e delicati come meritano le storie delle persone, sia nei momenti felici che in quelli tristi».

«Complimenti Francesco per il professionista che sei, non hai mai imitato nessuno, non sei mai andato con la massa della tua categoria, sei unico e autentico nel tuo lavoro come nella vita, hai sempre creduto in quello che fai e questa è la differenza: non seguire il vento che tira».

«Ciao Francesco! Tutto bene? Grazie ai tuoi consigli sono riuscito a trovare nuove opportunità interessanti, ho ottenuto un lavoro come collaboratore presso omissis, che è la testata online più “importante” di omissis, mentre recentemente sono stato preso come News Editor presso omissis. Ti volevo ringraziare per l’aiuto che mi hai dato tempo fa, ovviamente non mi sono scordato, anzi, ho fatto tesoro dei tuoi consigli […] È molto utile confrontarsi con colleghi, soprattutto se hanno esperienza nel settore e hanno già vissuto all’interno di questo mondo! Rendersi così disponibili non è da tutti, anzi, e per questo ti volevo ringraziare! Di certo non mi sono dimenticato».

«… te sei uno dei pochissimi che conosco che riesce, tutt’oggi, a fare il tifo per qualcuno che non sia sé stesso. E secondo me resterai sempre giovane, proprio per questo».

Li sentite? Stanno sussurrando qualcosa: «La storia (dell’Heysel) siamo noi, nessuno si senta offeso»

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Per me è lavoro, per voi spero sia un divertimento.